Impacchi di foglie di cavolo

impacco di foglie di cavolo (Brassìca oleracea) è un rimedio tanto antico quanto efficace, conosciuto ed apprezzato già all’epoca delle antiche civiltà greche e romane che ne facevano un ampio uso per lenire un numero infinito di patologie e disturbi, tant’è che a quei tempi era quasi considerato una panacea.

Oggi, grazie alla ricerca, conosciamo le proprietà e i costituenti (vitamine, sali minerali, aminoacidi, polifenoli, ecc.), che rendono il cavolo un alimento estremamente utile per depurare l’organismo, migliorare le sue funzionalità e prevenire moltissime malattie degenerative. Resta tuttavia il mistero di quale sia il meccanismo che regola la sua attività terapeutica quando viene utilizzato esternamente, cioè per la preparazione di impacchi.

Infatti le foglie del cavolo applicate localmente sulla zona malata, sono estremamente efficaci nell’assorbire ed espellere le infiammazioni e le tossine localizzate all’interno dell’organismo e possono trovare impiego per curare un gran numero di patologie e disturbi: contusioni, mal di schiena, mal di pancia, dolori mestruali, dolori articolari, infiammazioni della tiroide, tonsilliti, prostatiti, ecc…. la lista come vedremo è davvero lunga.

Anche il dott. Piero Mozzi ne ha fatto menzione diverse volte, consigliando gli impacchi di foglie di cavolo (o in alternativa di bardana) come utile rimedio per decongestionare gli organi interni, per depurare il fegato, per trattare una qualsiasi zona infiammata del corpo, come un dolore articolare o un mal di schiena per esempio, o per abbassare la febbre. Trattasi di un’utile e validissima alternativa ai cataplasmi di argilla e di ricotta, di cui ho già trattato nella pagina dedicata ai rimedi naturali del dottor Mozzi.

Come agisce l’impacco di cavolo

Quello che sappiamo dagli studi empirici, ovvero dal suo utilizzo pratico nella medicina popolare, tramandataci dai nostri nonni e bisnonni, è che la foglia di cavolo, applicata a mo’ di impacco, agisce “drenando” verso di se, cioè verso l’esterno, le tossine e l’infiammazione.

In pratica come una spugna assorbe il dolore e le tossine, sradicandole dall’organismo e di fatto depurandolo, tantè che le foglie dopo alcune ore dall’applicazione diverranno scure e maleodoranti, quasi fossero diventate marce. Questo è il segno inequivocabile che la zona trattata è effettivamente intossicata e che il cavolo ha assorbito parte di queste tossine. Per perseguire la completa guarigione bisognerà insistere con gli impacchi fino a che le foglie, dopo alcune ore dalla loro applicazione, non resteranno del tutto immutate. [Read more…]