Cos’è la Riflessologia e in che modo può aiutare?
Una possibile lettura psicosomatica
Il piede possiamo raffigurarlo come una fotografia fedele dell’intero corpo umano su una piccola superfice. Tutti gli organi e visceri del corpo si proiettano sulla pelle delle piante e dei dorsi dei piedi. E’, quindi, una mappa riflessa di tutti gli organi, dei quali evidenzia vari disagi, con sintomi di dolore sordo profondo, prima ancora che si verifichino delle lesioni organiche.
E’ una tecnica di intervento manuale che agendo sul piede consente all’individuo di ritrovare un perfetto equilibrio psicosomatico restituendogli quella naturale armonia di funzionalità indispensabile per il benessere di ogni essere umano.
Le teorie di come agisce la Riflessologia Plantare sono tante e tutte discutibili, diciamo, per semplificare e farci un’idea, che agisce attraverso percorsi nervosi, direttamente su organi e visceri, contribuendo a calmare i dolori podalici e a ripristinare l’equilibrio energetico dell’intero organismo.
Da un punto di vista psicosomatico possiamo dire che nei piedi troviamo rappresentato l’organismo nella sua totalità e anche di più: fisico, mentale e emotivo. Questa tecnica è in grado, pertanto, di verificare il funzionamento dei vari organi e visceri per prevenire vari disturbi (più di quello che si possa pensare), attraverso un sapiente lavoro di allentamento delle tensioni e restituendo la corretta circolazione dell’informazione bio-chimica. L’unità psicosomatica, prima di far ricorso al dolore, cercherà di segnalare magari un blocco energetico: userà dei sintomi, siano essi un raffreddore, mal di testa, stitichezza o depressione, per indicare che a un altro livello c’è qualcosa che viene trascurata e, quindi, imprigionata (bloccata). Tutto ciò si rispecchia nei piedi: leggendo i piedi, non abbiamo bisogno di guardare (se si è in grado di decodificare i segnali) il resto del corpo.
Non vi può essere vita senza movimento: i piedi riflettono il movimento che ha luogo ad ogni livello del nostro essere, quindi il loro modo di esprimersi (linguaggio simbolico) può essere la sola guida necessaria. Naturalmente ognuno di noi ha un proprio modo per esprimere questa unità psicosomatica, perciò, anche se si è grandi esperti in questo campo, non è mai possibile dire con esattezza che cosa sta succedendo. Per spiegare meglio questi segnali psicosomatici consideriamo i tre aspetti, energetico, mentale ed emotivo, così come li riscontriamo nel piede.
Uno sguardo Psicosomatico… al piede. E’ indubbiamente la parte più distale dell’arto inferiore: è il nostro punto d’appoggio con la terra. Esso, durante la camminata, poggia sulla terra (realtà) e porta tutto il peso del corpo: sono le nostre ruote che ci permettono di spostarci e di avanzare (oppure rimanere sulle proprie posizioni: bloccati). Proprio perché sono ruote esprimono il rapporto con il movimento, con la libertà (in quanto consente di andare dove si vuole), con l’esplorare nuovi ambienti o nuove idee. I piedi ed il modo in cui una persona li usa per sostenersi e per stare in equilibrio segnalano quanto essa è stabile e ben radicata perché il modo in cui un individuo è piantato fisicamente al suolo è spesso identico al modo in cui è piantato emotivamente. I piedi hanno emotivamente un’importanza vitale in quanto sono in contatto costantemente con la realtà, il suolo e la gravità. Appare, quindi, evidente che uno squilibrio dei piedi inevitabilmente sconvolge l’equilibrio della struttura totale.
Data la loro struttura e, soprattutto, la loro funzione, questi arti indicano la posizione cronica e l’atteggiamento che una persona deve assumere per affrontare le scommesse della sua vita. Infatti quando affermiamo che una persona ha i piedi per terra, intendiamo dire che ha un buon senso della realtà; quando invece diciamo che quella persona è per aria oppure ha la testa tra le nuvole intendiamo dire che non ha nessun contatto con la realtà. Il peso sui talloni: Questo tipo di postura sembra esprimere un sentimento esagerato di decisione, accompagnato paradossalmente da un falso senso di stabilità.
Poiché è un individuo che solitamente si lascia facilmente spingere e manovrare per restare ancorato, saldo, stabile reagirà sviluppando un atteggiamento cronico di decisione e di controllo, anche se questo ovviamente sarà accompagnato da un senso di paura e d’instabilità. Prova pratica: quando si pianta i talloni al suolo, si stringe le mascelle e si irrigidisce il ventre e questo farà accorciare il respiro (respiro corto). In conseguenza a questo atteggiamento (vigilanza) l’individuo che pianta i talloni per terra faticherà parecchio a rilassarsi ed a sentirsi spontaneo e a proprio agio.
Tutto ciò inoltre può creare problemi allo sterno, disturbi gastrici e soprattutto un blocco alla pelvi (e, quindi, coinvolgendo l’attività sessuale). I talloni, inoltre, indicano un senso di sicurezza, capacità di motivarsi e determinazione. Segnala il nostro rapporto con la propria madre e la realtà. Segnala la nostra sessualità. In punta di piedi: Questi individui sembrano appoggiarsi completamente sulle dita (volare) quasi senza caricare il peso sui talloni.
Essi, se avessero caratteristiche più fantasiose e slancio immaginativo, potrebbero sollevarsi da terra e volare. Avranno notevole difficoltà a stabilire un contatto fisico ed emotivo con il suolo, la realtà. Appaiono resistenti alle esigenze della razionalità e della realtà.
Vengono definiti sognatori e hanno un notevole talento artistico. I piedi di piombo: Questi individui dai piedi di piombo si sono create vite e sistemi di vita che li tengono terra – terra. Contrariamente ai principi e alle principesse che volano in punta di piedi, questi individui hanno un forte bisogno di essere ben radicati al suolo, ben piantati e stabili, di conoscere perfettamente la propria posizione nella vita.
Hanno una notevole difficoltà ad affrontare il movimento e il cambiamento. Hanno perso la loro creatività a favore della solidità. Le dita dei piedi: Esse rappresentano le nostre convinzioni, le nostre posizioni e, soprattutto, i nostri atteggiamenti (dettagli della vita) relazionali. Alluce o primo dito (interno: riguarda gli aspetti materiali; esterno: coinvolge la sfera affettiva). Capacità intellettive e pensiero razionale (destro); capacità intuitive (sinistro). E’ il nostro appoggio razionale, indica quello che siamo in realtà (alluce valgo = perdita del valore). Un disagio in questo dito indica che stiamo sperimentando una tensione nella relazione con l’ambiente circostante. Secondo dito del piede: indica i rapporti interpersonali.
Difficoltà a gestire gli aspetti materiali o professionali. Terzo dito del piede: indica il apporto con le proprie emozioni; il nostro equilibrio, la coerenza e gli atteggiamenti relazionali. Il futuro può essere segnalato in questo dito: paura di andare avanti. Quarto dito del piede: indica i rapporti personali con il mondo: giusto e ingiusto. Quando ci sono difficoltà in questo dito significa che stiamo vivendo una relazione che non ci gratifica appieno. Quinto dito del piede: Indica la capacità di essere se stessi: come ci percepiamo e come ci percepiscono gli altri. E’ il dito che ha il compito di eliminare gli antichi ricordi o schemi mentali obsoleti. Quando c’è un malessere in questo dito, stiamo lavorando per rimpiazzare stili di vita, modalità di relazione e abitudini con altre modalità più gratificanti.
Pelle: La pelle secca indica che l’aspetto emotivo è abbastanza equilibrato oppure che le emozioni sono trattenute all’interno (non espresse). La pelle molto umida segnala un conflitto emotivo oppure una liberazione, una “fuoruscita” di emozioni. Piedi gonfi indicano ritenzione di liquido facente pressione contro la pelle. Ciò può indicare controllo di emozioni eccessive, oppure resistenza mentale all’aspetto emotivo di sé.
Callosità: La pelle indurita indica un qualche tipo di attivazione dell’aspetto mentale: si trovano soprattutto nel calcagno, area della madre, il principio della terra nutrice dove sono presenti le qualità dell’amore e di nutrimento. La pelle indurita in questa zona può rappresentare un conflitto – sia con la vera madre sia con l’innata qualità di sollecitudine – come pure l’incapacità di incarnarci completamente, di essere ben saldi nella realtà e in armonia con il mondo. Una pelle callosa si definisce “dura” o cornea; quando l’aggettivo duro è applicato a una persona prende il significato di insensibile, del tutto indifferente al dolore degli altri. Una pelle indurita dunque può rivelare una resistenza mentale al principio materno, o alla materia.Il lato esterno degli alluci è il punto di riflesso corrispondente al padre, al super Io, e una callosità in questo punto indica resistenza mentale al principio dell’autorità, del potere e della responsabilità. Il conflitto con queste qualità può nascere da una resistenza a fonti esterne di potere come pure dall’incapacità di asserire la propria autorità interna, il proprio senso di responsabilità.
Calli: Qui il conflitto va anche più in profondità che non nel caso della callosità perché i calli hanno radici che penetrano nella carne sotto la pelle. Poiché sono anche dolorosi indicano un movimento invertito di energia, un rifiuto della mente di guardare in faccia il conflitto nascosto (un callo, ad esempio, situato nella zona fegato segnala paura dell’aggressività e della rabbia). Calli piccoli o uno strato sottile di callosità formatosi da poco dicono che la disarmonia è relativamente recente. Ma un callo di lunga data o un grosso spessore di pelle indurita rivelano che il problema esiste da tempo a livello mentale (atteggiamento, modi di pensare, stili di vita, ecc.). Il callo che frequentemente si forma nel “mignolo” del piede destro indica la tendenza a voler apparire diversi da quelli che si è, per assomigliare ai modelli proposti – imposti o per cercare l’approvazione altrui. Questo significa che, così come siamo ci consideriamo di poco valore e di essere poco amabili.
Pelle che si sfalda: Questa condizione spesso va e viene, può presentarsi in diversi punti del piede per sparire improvvisamente e riapparire più tardi: si tratta nuovamente di un’attivazione di energia a livello mentale, ma questa volta è piuttosto una chiarificazione, poiché nuova pelle appare quando il processo di sfaldamento si ferma. Via via che ci riconciliamo con le varie parti di noi stessi, vengono eliminati diversi strati di resistenza mentale. Ciocche: In questo caso si tratta di un’irritazione esterna che provoca una fuoruscita di liquido: è segno che vengono alla superficie dei disturbi emotivi e mentali in un punto di minor resistenza. Le ciocche non esprimono necessariamente un processo di cambiamento interno, ma danno una semplice indicazione di debolezza, stimolata da un agente esterno come possono essere le scarpe.
Geloni: La causa dei geloni è la carenza di circolazione del sangue nelle dita e si può interpretare come un ritirarsi dalla realtà, forse per paura, incertezza o mancanza di direzione precisa, cosicché l’energia emotiva non è effettivamente il contatto con quella parte della persona che interagisce con il mondo: ne consegue un conflitto mentale, che si manifesta nel gelone e nella pelle sensibile. I geloni si presentano quando il tempo è freddo, e ciò dimostra anche freddezza emotiva, mancanza di coinvolgimento che provoca sofferenza mentale.
Le dita: Corrispondono agli organi di senso, alla testa, ai denti; analogamente ai geloni esprimono resistenza all’uso completo degli organi di senso oppure un rifiuto di guardare quello che sta succedendo nel presente. Unghie incarnite: Esse si formano all’angolo dell’unghia dell’alluce, punto di riflesso della ghiandola pineale. E’ uno stato che denota una resistenza mentale alla ricezione di energie superiori e al processo di cambiamento a quel livello: privata di quest’energia, l’unghia rimane senza sostegno e si piega dentro la carne.
Alluce valgo: Questa condizione ossea indica un conflitto profondo al livello dell’energia. I polmoni ci consentono di respirare, di sostenerci: vi può essere un’incertezza, un’esitazione, prima di prendere l’impegno, e quella riluttanza iniziale è una debolezza che si ripropone continuamente durante tutta la vita – un’incapacità di essere completamente presenti a se stessi; può esservi un sentimento d’inutilità e d’inadeguatezza che dà luogo a frustrazione e risentimento. L’alluce valgo spesso inizia quando ci si lascia derubare in qualche modo della propria iniziativa, del senso di individualità, o quando si trasferisce ad un’altra persona la responsabilità della propria vita, come può accadere in un rapporto molto intenso fra due persone.
Arco plantare basso/alto: Questa parte del piede corrisponde all’area del plesso solare (indica il rapporto che si ha con se stessi e con gli altri). L’arco del piede basso esprime un collasso a livello energetico, un sentimento di debolezza e di sconforto nel rapporto con il mondo e verso la nostra capacità di operare in esso: dimostra la tendenza a sfiorare la superficie della terra, come una barca sfiora il mare, per paura di rimanere coinvolti. L’arco del piede alto esprime un ritirarsi, un trattenersi, l’incapacità di dare facilmente e la riluttanza al coinvolgimento: dimostra una preferenza per l’aria piuttosto che per il terreno (fantasiosi più che razionali).
Dita ripiegate o dita a martello: Questi segni indicano un ritiro dei sensi e una mancanza di desiderio di essere presenti, con ripercussioni sulla coscienza a livello quotidiano: vi è mancanza di volontà e di essere al mondo e di muoversi in esso.
Piede d’atleta: (lesione cutanea localizzata principalmente tra unghia e la pianta del piede, si verifica quando c’è abbondante sudorazione). E’ una lesione che si manifesta in persone molto preoccupate dell’opinione degli altri. Hanno un costante timore di imporre la loro presenza. Il soggetto che manifesta un problema al piede comunica, il più delle volte, un rifiuto di proseguire per la sua strada, di andare avanti.
Concludendo possiamo affermare che:
“il piede è una vera e propria carta topografica del corpo umano: in esso risiedono e si diramano tutte le terminazioni nervose collegate a varie parti del nostro organismo.”
Una sensazione di dolore, pertanto, provocata dalla pressione di un particolare punto rivela che l’organo o il viscere ad esso corrispondente ha qualche difficoltà. L’intervento terapeutico consiste nell’individuare il disagio e, quindi, portarlo in equilibrio attraverso il massaggio e i corrispondenti punti del piede. Il processo di guarigione si realizza perché i nervi delle zone, sapientemente manipolati, inviano messaggi alla nostra centralina: il cervello. Il cervello, a sua volta, invia segnali bio chimici utili per ripristinare l’equilibrio psicosomatico.
Con tale metodica è possibile prevenire un malessere più o meno grave in quanto, solitamente, la sofferenza nella zona plantare si percepisce con un certo anticipo rispetto alla malattia. Si può inoltre intervenire su qualsiasi organo o funzione, ripristinando un corretto equilibrio e funzionamento. Risulta inoltre utile per disintossicare l’organismo, eliminando con opportuni trattamenti l’accumulo di scorie.
I disturbi dei piedi rivelano le tensioni che si prova rispetto alle posizione assunte nel riguardo della vita. Ovvero ci segnalano che gli stili di vita, gli atteggiamenti abituali, mancano certamente di affidabilità, di stabilità o di sicurezza. Quando qualcuno non è sereno, ha paura o che teme di affermare le sue opinioni e posizione, non si dice forse che sta sulle spine? Oppure quando qualcuno danneggia in qualche modo se stesso non affermiamo forse si dà la zappa sui piedi? E, ancora, non diciamo forse tiene il piede in due scarpe quando non si esprime o non prende una posizione univoca?
Riflessologia plantare e scalzismo
E’ davvero salutare andare a piedi nudi?
E’ certamente consigliabile, benché siamo disabituati, ogni volta che si presenta la possibilità, camminare scalzi. Non come una tendenza che sta spopolando in tutto il mondo accompagnata dalla nascita di gruppi spontanei, blog e che sta diventando una vera moda, ma perché, bisogna riconoscerlo, camminare a piedi nudi fa molto bene.
Sentire il contatto con la terra permette di procurarsi energia in grado di riattivare la circolazione e il flusso delle forze vitali all’interno del nostro organismo. Per questo motivo, diventano salutari le lunghe passeggiate sulla sabbia, sull’erba, sui ciottoli, ma anche sul pavimento o sul parquet del proprio appartamento nei periodi invernali. Camminando a piedi nudi si attiva un massaggio naturale che corregge la postura e la colonna vertebrale.
In alcuni Paesi esteri addirittura stanno nascendo dei veri e propri percorsi su cui poter fare passeggiate scalze, per chi decide di volersi liberarsi delle scarpe e provare a recuperare energia benefica dagli elementi naturali della terra come foglie, sassi, erba, sabbia.
Il punto fondamentale è che lo scambio diretto tra la nostra pelle e gli elettroni che si accumulano sulla superficie terrestre serve a neutralizzare le molecole instabili nel nostro organismo, all’origine di molti danni fisici. Si tratta dei cosiddetti radicali liberi, il prodotto naturale ma tossico di alcuni processi metabolici del corpo umano. Un eccesso di queste molecole cariche positivamente è la causa di una serie di reazioni a cascata che provocano distruzione cellulare e invecchiamento. Non solo, possono indebolire il sistema immunitario e peggiorare ogni genere di infiammazione nel corpo. Fino ad ora ci siamo difesi contro l’attacco dei radicali liberi soprattutto attraverso il cibo: mangiando verdure fresche e frutta di stagione in particolare. Ma la scienza dimostra oggi che esiste un altro sistema molto efficace e non dispendioso: basta infatti camminare per 30 minuti al giorno a piedi nudi per neutralizzare la carica positiva dei radicali liberi, tornare in sintonia con la componente energetica terrestre e in sostanza ricaricare il nostro sistema immunitario.
In alternativa ai “piedi nudi nel parco” è possibile anche dormire direttamente sul suolo, oppure connettersi a quest’ultimo attraverso materiali conduttori che si dipanano dal nostro letto fino al terreno più vicino o allo scarico a terra. Uno studio pubblicato lo scorso febbraio 2013 dall’Università della California Irvine dimostra inoltre che praticare l’earthing, migliora la fluidità del sangue diminuendo così i rischi cardiovascolari come infarto e ictus. Anche altri effetti positivi sono stati osservati in laboratorio su persone equipaggiate di elettrodi e invitate a soggiornare o dormire su superfici di terriccio allestite appositamente. Nei soggetti in esame sono diminuiti disturbi del sonno, dolori muscolari e articolari di vario genere, artrite, diabete, asma e persino sintomi più gravi legati a insufficienza motoria e sclerosi multipla.
Camminare allena inoltre il sistema cardiocircolatorio, aiuta a perdere peso e, se portiamo l’attenzione al respiro in maniera costante, è una forma meditazione in movimento che ci permette di scaricare pensieri ed emozioni liberando la “memoria interna” del nostro cervello, proprio come quando svuotiamo il cestino del nostro computer. Aiuta a riconnetterci con la natura e rallentare il ritmo per rientrare in sintonia con quello terrestre quando ne abbiamo bisogno. Già Ippocrate, il padre della medicina moderna vissuto 2.500 anni fa, aveva intuito i danni da disconnessione dalla natura. Diceva infatti che nessuna malattia arriva all’improvviso, ma è sviluppata attraverso una serie di peccati quotidiani contro la natura. Quando ne accumuliamo un numero abbastanza grande la malattia appare”. Allo stesso modo, un adagio tradizionale dei nativi americani recita: “I Piedi sani possono ascoltare il vero cuore di Madre Terra”. L’obiettivo degli appassionati di earthing è riconnettere l’intera popolazione mondiale al pianeta.
Su qualsiasi superficie ?
Come dicevo prima, vanno bene tutte le superfici soprattutto sono consigliati terreni variati e irregolari; ciottoli, sabbia, erba. Per farsi un’idea, sotto la pianta dei piedi è raffigurato tutto l’organismo, le sue ghiandole e gli organi interni; ad ogni passo su questi suoli non facciamo altro che massaggiarli traendone rilevanti benefici.
Cosa hai riscontrato nei piedi scalzisti (perenni) di cui hai fatto riflessologia ?
Non ho avuto molte esperienze con “scalzisti” mi è capitato di trattarne qualcuno ma sono stati casi sporadici. Quello che ho potuto rilevare, a parte qualche taglio, è stata una maggiore vigorosità del piede e una circolazione sanguigna e linfatica più attiva.
Effetti del camminare sull’erba o sulla sabbia?
Gli effetti li abbiamo già accennati: camminare scalzi, porta una serie di benefici a tanti livelli.
Quali i benefici della riflessologia nel recuperare il benessere completo e il camminare sano e naturale ?
Entrando nello specifico del camminare a piedi nudi possiamo riassumere alcuni benefici:
· Un sano sviluppo dei piedi a partire dall’infanzia: I piedi piatti dei bambini piccoli sviluppano nella crescita le giuste convessità soprattutto attraverso l’effetto di allenamento del camminare scalzi. Piedi lievemente piatti con tutti i disturbi che si manifestano in età adulta alla schiena, alle ginocchia ed alle anche vengono evitati. È dimostrato che i popoli che vivono scalzi hanno piedi e salute particolarmente sani;
· Per i dischi intervertebrali: Mentre le scarpe inducono ad appoggiare il piede a terra in modo duro e bloccano i riflessi della pianta del piede responsabili al comando fine del camminare, il camminare scalzi, invece, attiva la sequenza del movimento naturale. Si appoggia il piede a terra cautamente, si smorzano tutti i colpi e si compensano automaticamente tutte le asperità del terreno. Il passo diventa preservato da scosse e risparmia ai dischi intervertebrali stressanti microtraumi, la colonna vertebrale guadagna mobilità, cosicché i dischi non perdono le loro qualità elastiche. Importante è inoltre che il terreno irregolare educhi chi cammina scalzo a correggere le posizioni scorrette dei piedi che causano disturbi alla schiena e alle ginocchia. Affinché i sassolini non pungano, si sposta il peso dalla parte sensibile dell’arco plantare alla parte esterne del piede, meno sensibile. Per fare questo, ci si sorregge con le dita e si solleva l’arco plantare. Questo è il programma di allenamento perfetto contro i piedi piatti, dovuti all’infanzia calzata (e spesso anche al soprappeso) della maggioranza di noi figli del benessere.
· Contro le vene varicose e altri dolori alle vene: Contro i disturbi alle vene viene raccomandato di camminare scalzi, poiché il giusto movimento dei piedi non stretti nelle scarpe lascia attivare il muscolo surale quale pompa del sangue in direzione del cuore. Posture scorrette dei piedi in scarpe strette e dal tacco alto ostacolano invece la circolazione sanguigna e peggiorano così la sofferenza.
· Contro le malattie da raffreddamento: L’irrobustimento attraverso moderati stimoli di freddo allena la produzione di calore corporeo e rinforza le difese. Spesso basta camminare scalzi per mezz’ora su un terreno piacevolmente fresco, oppure un minuto di calpestio piacevole nella neve, per avere tutta la notte magnifici piedi caldi. Questo calore si espande in tutto il corpo e toglie ogni possibilità agli agenti patogeni delle malattie da raffreddamento.
· Contro i funghi dei piedi: I funghi dei piedi e delle unghie possono annidarsi solo nell’ambiente caldo e umido delle scarpe chiuse. Al contrario, l’ essiccazione che deriva automaticamente dal camminare scalzi, rende impossibile la vita all’ospite indesiderato.
A cura di Carlo Iantosca