Le cicatrici e le aderenze derivanti da traumi e chirurgie

osteopatia-big1Le aderenze, più raramente usata al singolare come aderenza, sono fasci di tessuto fibroso che si formano fra tessuti, organi o articolazioni a seguito di un trauma o di un intervento chirurgico. Le aderenze possono essere così considerate come delle cicatrici interne che connettono aree anatomiche normalmente non collegate.

Le aderenze si formano nello stesso modo attraverso le quali si formano le cicatrici e ne sono costituite dallo stesso tipo di tessuto. Il termine aderenza viene utilizzato perché parti anatomiche normalmente separate da uno spazio virtuale sono unite dal tessuto fibroso.

Gli interventi chirurgici possono essere il fattore scatenante un’aderenza. Durante il processo di rigenerazione tissutale, le aree cicatriziali si estendono oltre i tessuti danneggiati, collegando due regioni normalmente non connesse. Allo stesso modo un riversamento di sangue ne può essere causa. La fibrina rilasciata durante il trauma funge da colla creando ponti di tessuto fibroso.

Le regioni anatomiche più frequentemente colpite sono l’addome, in particolare dopo interventi chirurgici, o in caso di Malattia infiammatoria pelvica. La spalla è un’altra sede anatomica spesso sede di complicanze causate da aderenze. In seguito ad un trauma, come la frattura della spalla, o in seguito ad una lunga immobilizzazione della spalla, si possono creare delle aderenze intrarticolari che sono responsabili della Capsulite adesiva, definita anchespalla congelata.

Anche il ginocchio e in genere le articolazioni sono soggette allo stesse fenomeno.

Fonte wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Aderenza_(medicina)

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Le cicatrici e le aderenze derivanti dalla chirurgia addominale

La pelle, con la sua superficie 1,8 m2, è uno dei più grandi organi del corpo umano ed è sicuramente il più esposto all’ambiente; come tale ha diverse funzioni e connessioni con il sistema nervoso centrale e periferico .

Quando l’integrità della pelle è alterata, o quando i sui processi di guarigione sono disturbati, essa diventa una fonte di sintomi che non sono semplicemente cutanei.
Infatti un’alterazione fisiologica in qualsiasi parte del corpo determinerà conseguenze su tutta l’area coperta dallo stesso foglio connettivo (fascia): il sintomo potrà sorgere nella zona interessata dalla lesione o, al contrario, in un’area distante se tale area non è in grado di adattarsi al nuovo elemento di stress. [1]

Uno scenario clinico di particolare interesse riguarda i problemi che possono sorgere dalle aderenze e dalle cicatrici derivanti dalla chirurgia addominale (appendicectomia, parto cesareo, ernia inguinale, ernia crurale ecc.)

I sintomi derivanti dalle cicatrici addominali possono essere: meteorismo, movimenti intestinali irregolari, dolore addominale cronico, disturbi digestivi e ostruzione intestinale. [2] Inoltre a causa di connessioni addominali fasciali con lo sterno ed il pube si potranno verificare problemi posturali, mal di schiena e disfunzioni nel camminare.

La guaina del muscolo retto addominale ha un collegamento diretto con i muscoli gracile e adduttore lungo attraverso connessioni fasciali; questo collegamento fasciale è importante per distribuire il carico del passo tra il tronco e gli arti inferiori. [3] Nel corso del tempo, un’alterazione dei carichi può portare a pubalgia e finanche al mal di schiena.
La cicatrice risultante da un taglio cesareo può portare a infertilità, menorragia, dolori al basso ventre, dispareunia e dismenorrea, endometriosi e dolore pelvico. [4, 5, 6]
Un bacino che non è fisiologicamente mobile comporterà disfunzioni del diaframma respiratorio, dello stretto toracico, del pavimento buccale e delle membrane di tensione reciproca. [1] Pertanto, un problema viscerale può alterare la struttura.

Vale la pena ricordare che c’è una convergenza di informazioni viscero-somatiche nel midollo spinale. [7, 8] Una cicatrice addominale infatti può alterare la funzionalità del plesso mesenterico inferiore, determinando sintomi correlati al sistema nervoso simpatico e alle sfere viscerali e somatiche correlate (T11 – L2), come gli studi su cadavere hanno comprovato. [9]
Pertanto aderenze viscerali possono influenzare il sistema nervoso simpatico con varie sintomatologie come ad esempio la rigidità vertebrale corrispondente al livello metamerico d’innervazione. [10]

La regola generale è di controllare le cicatrici, anche quando sembrano essere normali. La ricerca ha già dimostrato che anche se una cicatrice sembra essere ipotonica al tatto la sua attività elettrica è maggiore in un paziente a cui è stato ordinato di muoversi attivamente rispetto all’attività elettrica registrata nello stesso paziente in una zona di cute integra. [11] Ciò vale per ogni parte del corpo.

La medicina osteopatica tiene in profonda considerazione le cicatrici e ritiene esse giochino un ruolo fondamentale nella comparsa di svariate problematiche viscerali, somatiche e posturali; così, utilizzando specifiche manipolazioni e trattamenti osteopatici, l’osteopata riesce a ridurre o addirittura eliminare le complicanze associate alle cicatrici.

Dott. Vincenzo Lorusso

Tratto da “Skin, fascias, and scars: symptoms and systemic connections.” di Bordoni B. e Zanier E.

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