La Sofferenza della Carota ? (Alimentazione Consapevole)

caroteLa Sofferenza della Carota (Alimentazione Consapevole)
di Mario Quagliuolo

Rispondo in questo articolo a chi mi chiede Mario ora cosa mangia e in quale categoria si inserisce, se si inserisce eheheh 🙂

Nelle settimane scorse dopo 5 anni di vegan e l’ultimo anno vegan raw al 100% sto comprando e/o “allevando” alimenti vegan ma assumendo talvolta anche alimenti vegetariani e, talvolta, se la mozzarella di bufala ha il caglio animale allora anche onnivori (pizza)!!

E questa scelta alimentare cambia e varia ogni giorno e ogni Istante senza più classificazioni ma ascoltando il corpo sempre meglio.

Escludo qui altri casi particolari che potrebbero annebbiare alcune menti che poi non leggono il seguito 😉 (supposizione consapevole, ah i 5 accordi di Don Ruiz 😉 )

Prima che alcuni senza leggere il seguito mi inondino di video vegan etici chiarisco.

In thailandia, sui pacchetti di sigarette (mai fumato, prima di ora 🙂 talvolta) non ci sono scritte ma immagini di morte e malattia anche di bambini.

Ho sperimentato che la consapevolezza di Chi Sei va di pari passo con ogni scelta di ogni gesto, parola e poi pensiero, comprese la scelta anche delle fonti di “cibo”.

Processo graduale che avviene a prescindere in tutti con i propri tempi.

Volerla inculcare nella mente altrui, ha spesso ha effetto opposto. Ehm questo avviene in ogni ambito. A meno che non ti chiedano proprio di farlo con domande consapevoli e che tu sia in grado di Ascoltare davvero l’altro.

Uno dei primi amici vegan che dalla Francia di notte al cellulare mi spiegava la sua scelta Adri?n Evangelista alla mia considerazione filosofica onnivora e inconsapevole sulla sofferenza della carota mi parlò dei fruttariani 😉 eheheheheh per un tempo di mesi lo sono stato poi al 100% per sperimentare col corpo prima di giudicare con la mente 😉

Ho provato anche Sunguzing, Digiuno, Impressioni e altro 🙂 . Altri temi per altri articoli.

Tornando al ” cibo”, stimo chi come Francesco Ranucci ha una mente aperta che lo spinge a voler andare (o dire di volerlo fare) in un macello (QUANDO E SE VORRÁ) per vedere coi propri occhi e non con video invasivi o immagini imposte da altri.

Detto questo vediamo (tu fratello vegan) quando sarai in Africa e dovrai cacciare come ti comporterai? Sei abituato a questa domanda di “onnivori”, eh?

O più facilmente qui in Umbria quando se la scelta sarà mai tra carne o fame. Che farai?

Occorre questo per rendersi consapevoli? Per alcuni sì, per altri no?

Al momento c’è il supermercato e il mercato e l’orto e lí scelgo vegan (per ora) e carne e tonno talvolta per gli animali che comunque hanno le crocchette vegan a casa 🙂

L’orto è il luogo più consapevole per me ora.

L’anno scorso ho estirpato dal terreno la mia prima carota e facendolo ho ascoltato il “suo” sacrificio e il “suo” dolore e l’ho integrata nel mio corpo. Per un po’ non ne ho più mangiate. Ora ne mangio molto raramente. Mi piacciono sì. Ogni cibo è un dono e nutre un Buddha. È una scusa? Ni.

È incoerente mangiare ancora carote? Ed è incoerente che un vegan o un fruttariano mangino ancora fichi (che è un fiore) anche dopo che vengono a sapere che il fico “mangia” gli insetti?

Tra l’altro anche la Mucca, brucando l’erba, mangia insetti, incosapevolemente.

Ehmmm

Concludo.

Ascoltarsi si impara. Quando divieni più consapevole di chi Sei mangi e respiri e cammini e fai l’amore o ogni altra cosa in modo diverso e molto più consapevole.

E ancora e sempre “allenamento” costante naturale e senza sforzo, lavoro, o cammino spirituale per ascoltarsi e riconoscersi nel e come Tutto che Siamo!

Vi saluto, ho voglia di fare il pane fatto in casa a mano per la prossima cena vegan.

Ora e Qui. Sei L’ORA e sei il QUI.

Che farina, acqua, sale e fonte di calore userò? Che bacinella? Che impasto che lievito? Che temperatura? Che fonte energetica? Potrei continuare per molte pagine….

Consapevolezza di Chi Sei!

In Lak’ech Ala k’in
Mario