Nessun minerale vale se privo di vibrazioni

Valdo

I minerali, per essere assimilati, per essere preziosi e non dannosi alla salute, devono essere in stato organico, devono cioè essere stati organicati naturalmente dalla funzione clorofilliana e dal magico e paziente intervento del sole.

Solo in questo caso i minerali vengono accettati senza riserve, senza effetti collaterali, e apportano beneficio subito, domani e dopodomani, e non solo in via provvisoria e con modalità stimolatorie, illusorie, scombussolanti e droganti.

Un minerale organicato od organico è tutto un’altra cosa rispetto a un minerale duro

Per capire meglio la netta distinzione tra minerale organico (sempre buono) ed inorganico (sempre cattivo), occorre fare alcune considerazioni ed alcuni raffronti, che hanno valore di leggi precise e inamovibili, e che nessuna industria e nessun ricercatore Nobel o non-Nobel potranno mai stravolgere o modificare:

1) Ogni volta che i minerali stanno depositati nel terreno, o disciolti nell’acqua, o fusi in una struttura
metallica, essi sono in stato inorganico.
2) Ogni volta che i minerali stanno all’interno di una pianta viva, non sottoposta a processi di cottura o di trasformazione industriale, essi sono invece allo stato naturale ed organico.
3) Al mondo nessuno è in grado di trasformare i minerali dallo stato inorganico in quello organico,
all’infuori delle piante vive ed esposte al sole, con radici attecchite su un terreno fertile ed irrigato.

4) Gli animali alati e quadrupedi, ma soprattutto i bipedi umani, devono per forza prendersi la propria quota giornaliera minerale dal regno vegetale, oppure mediante sopraffazione su altri animali,
catturandone la carne e consumandola a crudo.

5)I minerali inorganicati non sono solo inutili ma anche velenosi per l’organismo.

Il ferro del sangue e quello del chiodo hanno la stessa formula chimica.

Il ferro che abbiamo nel sangue ha infatti la stessa esatta composizione del minerale ferro che sta in un comune chiodo. Chimicamente parlando, ferro è ferro dovunque esso sia.
Stesso discorso per il calcio delle ossa, che è simile a quello della roccia, ovvero alla dolomite.


Essere simili chimicamente non vuol dire esserlo biologicamente ed alimentarmente

L’errore che facevano i primi nutrizionisti dei secoli scorsi era quello di pensare che la similarità dei minerali organici ed inorganici significasse anche similarità biologica e nutritiva delle molecole che li contenevano, per cui il minerale delle acque e del suolo fosse adatto pure alla nutrizione.
Tanto è vero che nei tempi andati si ricavavano supplementi minerali direttamente dai chiodi, e molti medici pretendevano addirittura di curare l’anemia facendo bere bottiglie su bottiglie di acqua ferruginosa.
Purtroppo non è così.
Non siamo mangiatori di sali ma bensì mangiatori di piante, ovvero consumatori di frutta e verdura, cioè delle 160 mila diverse specie di vegetali messici a disposizione sul suolo terrestre da parte di un previdente e fin troppo generoso Creatore.

E’ un gravissimo errore pensare che il corpo possa digerire ed assimilare costruttivamente chiodi e roccia polverizzati per il suo fabbisogno minerale.


Non sono utilizzabili perché il corpo non li può semplicemente assimilare.
E’ un po’ come le vitamine sintetiche, che hanno la medesima formula chimica delle vitamine naturali, ma che non servono al corpo se non per tormentarlo ulteriormente.

L’azione irritante e stimolante degli integratori, spesso scambiata per azione benefica

Cosa succede dunque quando si assume del minerale inorganico?
Il corpo va immancabilmente sotto stress eliminativo, in quanto deve rimboccarsi le maniche ed affrontare la nuova emergenza creata da questi invasori sibillini.
Deve accelerare le sue attività escretorie e svolgere del superlavoro per espellere tali sostanze, con grave dispendio energetico.
Ecco allora il ricorso alla banca enzimatica interna ed alla auto-stimolazione che fa marciare il corpo intensamente, con temperatura più alta del normale.
Tale stimolazione viene scambiata e barattata per azione benefica del supplemento.


In realtà i supplementi sono sempre dannosi.
Essi sono letteralmente inanimati, e pertanto incapaci di qualsiasi azione, all’infuori di quella irritante di carattere chimico.


Tradotto in soldoni, ciò significa che, se ti manca del ferro, e i 20 mg di ferro che vuoi introdurre con un cibo hanno bisogno, detto a caso, di 5 mg di rame e 3 di manganese per essere sinergicamente assimilati, mentre  nel medesimo cibo ce ne sono 40 di ferro 10 di rame e 1 solo mg di manganese, chi comanda tutta la reazione e la partita è proprio lo striminzito milligrammo di manganese, che va a rendere inutili e quindi espellibili con costi e fatica circa 33 mg di ferro e circa 7 mg di rame.

 

Nessun sale inorganico fa bene al corpo umano, parola di Shelton

Herbert Shelton ha scritto interi capitoli per dimostrare che tutti i sali sono dei potenti irritanti del sistema gastrointestinale.
Irritanti al punto che gli agricoltori usano il cloruro di sodio e simili come insetticida.
Pure gli antichi egizi lo conoscevano bene, visto che lo usavano per imbalsamare i loro morti.

 

E vogliamo parlare delle acque Minerali?

Prosegue Valdo Vaccaro:

I minerali contenuti nelle acque potabili non portano alcun beneficio

Non c’è Santo o Nobel che tenga, i minerali devono essere consumati nel loro stato naturale, organico, non frammentato e non isolato.
Al pari dei supplementi, le acque minerali naturali e ancora di più quelle mineralizzate industrialmente non portano alcun vantaggio al corpo umano.
Tutti gli ioni minerali ivi contenuti devono essere espulsi.
Se tali acque sono poi troppo dure, l’espulsione non avviene con la necessaria intensità, ed i minerali vengono allora depositati in diverse zone del corpo, formando calcoli renali, depositi incrostanti lungo le arterie, disturbi cardiaci, artrite, ossificazione del cervello, ed altri guai niente affatto trascurabili.

Le arterie indurite e cementate, spaccabili solo col martello

Ma uno dei danni più evidenti è quello causato dall’aggregazione minerale nelle placche del colesterolo.
Gli anatomisti delle autopsie, parlano di arterie riempite di colesterolo misto a minerali, indurite e cementate al punto di richiedere un grosso martello per essere disgregate.
Tali placche portano a problemi cardiovascolari, e formano pure micidiali alleanze con l’acido urico dei caffè, dei the e della carne, provocando fenomeni artritici e reumatici.

E per quando riguarda il cotto anche esprime un concetto interessante:

La cottura dei vegetali disorganizza i minerali organici ritrasformandoli in minerali duri da suolo

Le cellule umane possono usare solo acqua distillata, come quella che sta all’interno delle piante crude, della frutta e dei meloni in particolare, che viene pure chiamata acqua biologica (viva ed organicata).

L’acqua minerale più ricca e concentrata è infatti quella del mare, che è ottima per la nostra pelle esterna, ma che bevuta in quantità diventa veleno mortale per l’organismo.
L’acqua dei mari salatissimi, come il Mar Morto, è ancora più micidiale.
Pure le acque dei pozzi neri sono ricchissime di minerali inorganici, oltre che di microrganismi e sporcizia, e sono infatti oltremodo velenose.

Anche le piantine ai primi germogli non sopportano il minerale inorganico

Persino le piante, nel loro stato embrionale, fino a quando non spuntano le prime radici e le prime foglie, non sono in grado di assorbire i minerali inorganici, e sono costrette a nutrirsi del materiale incluso nei propri semi.
In pratica, pure per esse esiste un periodo di lattazione, seguito dallo svezzamento a suon di latte idrominerale, non appena il seme-mamma ha finito le sue scorte.
Solo la presenza di clorofilla nelle piante rende possibile l’utilizzo delle molecole di carbonio inorganico e la conversione delle stesse in idrogeno e ossigeno combinati organicamente in amidi e zuccheri.
Poi, alla fine del ciclo, la pianta organizza e combina l’azoto e gli altri minerali del suolo in composti più complessi, come i fiori e i frutti.

Le piante hanno l’esclusiva mondiale della organicazione dei minerali.
Senza piante e frutta potremmo chiudere baracca e andarcene tutti quanti al creatore.

Solo le clorofillate piante hanno dunque l’abilità di assimilare ferro, calcio, magnesio e altri minerali presi dal suolo, e di usare le combinazioni risultanti per costruire proteine.
Cambiamenti vitali avvengono in tutti i minerali allorquando essi passano nella struttura vegetale.
Tali cambiamenti non possono essere ricostruiti o replicati in processi di laboratorio, visto che tali processi distruggono inevitabilmente i tessuti della pianta stessa.


Diete improprie e difficoltà assimilative alla base di carenze e deficienze

I minerali inorganici non servono dunque a correggere o a integrare le proprie deficenze minerali.
Tali deficenze avvengono per diete improprie o per inabilità dell’organismo di assimilare un determinato minerale.
Dieta impropria significa dieta incompatibile con il disegno del nostro corpo e con la nostra ereditarietà biologica, che ci impongono di consumare cibi integrali nel loro stato più naturale possibile.
Non siamo assolutamente adatti al cibo carneo-latteo ed alle proteine animali, perché i nostri succhi gastrici non hanno la concentrazione necessaria a disintegrare il guscio proteico di carne, ossa, cartilagini, grasso, caseina, sangue degli animali.
Gli umani che si cibano di carne e pesce ricevono una dieta poverissima e carente in sodio, calcio, potassio, zolfo, ferro e magnesio.

La scarsità di sodio nei cereali

Come le carni, anche i cereali scarseggiano di sodio. Questo il motivo per cui l’umanità sparge in continuazione del sale, ossia cloruro di sodio, su carni e cereali.
Naturalmente, il corpo non può poi assimilare tale sodio, per cui lo deve espellere.
Ecco perché i cereali non sono il massimo per l’alimentazione umana, essendo mineralmente sbilanciati.
Se poi ci aggiungiamo la cottura, questo processo implica la trasformazione, da organici in inorganici, di tutti i minerali ivi esistenti.

La paradossale carenza di minerali in un corpo carico di minerali

Il cibo ideale per l’uomo è quello rappresentato dalle sostanze adatte e naturali al corpo umano, senza che sia necessario sottoporle a complesse procedure di preparazione.

Il digiuno che rende metabolizzabile il minerale corporeo

Anche in fase di digiuno dei pazienti anemici, si è scoperto che il numero di globuli rossi aumenta, e che il ferro interno viene utilizzato più efficientemente durante il digiuno stesso, quando il paziente non sta ricevendo alcun apporto di ferro dall’esterno.
Questo succede perché la procedura del digiuno abilita il paziente a metabolizzare e cannibalizzare il ferro già depositato nel sistema.


Fattori di incapacità assimilativa

Molti fattori possono causare incapacità assimilativa nei riguardi di un minerale regolarmente contenuto nella propria dieta.
Abitudini personali, condizioni di lavoro, stato della mente, modo di cucinare, stati di rabbia e nervosismo, carenza di sonno, preoccupazioni, sovralimentazione, sono tutti fattori in grado di condizionare il processo assimilativo.
Occorre pertanto, in linea generale, che l’individuo corregga i suoi modi di vivere.
Può aver bisogno di un riposo mentale e fisico, o persino di un riposo fisiologico chiamato digiuno.

L’importanza delle condizioni minerali del terreno di coltura

 


Solo la natura è in grado di distribuire i micronutrienti con saggezza ed armonia

Il dr William Hay, citato da Shelton, dice: La natura provvede a tutte le sostanze chimiche necessarie per il nutrimento del corpo nella forma di colloidi organicati. L’uomo ha cercato invano di imitare tali sostanze, per cui deve per forza ricorrere alle piante. L’uomo, sano o malato, non potrà mai ottenere dal droghiere, dal farmacista, dal biochimico, la sostanza in grado di rimpiazzare le sue perdite e le sue carenze minerali.


C’è pure il problema delle sinergie.
Se hai nel corpo rame sufficiente a mescolarsi con 10 mg di ferro, sarebbe del tutto inutile ed autolesionistico prendere 30mg di ferro, che per il corpo diverrebbero un’offesa fastidiosa, soprattutto se il ferro è inorganico, cioè da integratore. Un eccesso di ferro naturale non pone invece problemi.

Non confondere gli effetti placebo e la stimolazione per benefici dell’integrazione

Qualcuno sostiene che prendendo certi integratori è migliorata la propria vita?
La realtà è che quando uno ricorre all’integratore, sopravviene in lui una serie di comportamenti e di attenzioni che prima non aveva, tipo incremento delle attività fisiche, maggior consumo di verdure, minore assunzione di alcol.
Si crea così un fattore sostitutivo-placebo per cui si attribuisce a un determinato integratore i meriti del nuovo benessere.
In aggiunta a ciò esiste pure, vero e reale, l’effetto stimolazione, causato dalla reazione naturale del sistema immunitario alla oggettiva estraneità dell’integratore e del supplemento.

Il calcio dei latticini che causa osteoporosi e calcificazioni improprie.


Ci sono più minerali assimilabili in una mela che in un intero vasetto di integratori.

 

Il minerale, per fare davvero bene, deve vibrare elettro-magneticamente, deve penetrare, deve flottare in forma collaginosa nel liquido e non precipitare sul fondo del bicchiere.
Per fare tutto questo, il minerale deve essere necessariamente preso da un frutto, da una foglia, da un seme, da un germoglio o da una radice.

 

Sintesi estratta da:

Nessun minerale vale se privo di vibrazioni

di Valdo Vaccaro

http://valdovaccaro.blogspot.it/